
In questo maledetto 2020 che sta lentamente e dolorosamente arrivando alla sua conclusione, questi
Eternal Rot, sono senza alcun dubbio la mia sorpresa musicale dell’anno. Per carità, ho ascoltato di certo ottimi lavori, tra i quali cito giusto i
Giobia o i
Nero Or The Fall Of Rome, però mancava ancora quel disco che ti facesse veramente saltare dalla sedia, soprattutto in un contesto musicale più estremo. Questo terzetto polacco riesce con questo
“Putridarium”, loro secondo full-lenght, a tirare fuori dal cilindro un incredibile incrocio tra Death svedese e Doom, riuscendo nella loro fangosità a risultare persino onirici e psichedelici. Dalle mie parole potrebbe sembrare che la loro proposta risulti piuttosto cervelottica o astratta, ma in realtà la parola d’ordine per gli
Eternal Rot, è semplicità. Ascoltatevi la seconda traccia
“Serenity Through Maniacal Flagellation with Decomposing Limbs” e stupitevi. Il riffing di chitarra di
Mayer, ed i pattern di batteria di
Psycholadek, è quanto di più semplice e lineare si possa trovare in giro.
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