
Con un nome quale
Suicide Nation è praticamente impossibile evitare una associazione diretta con l’omonima traccia di quel capolavoro senza tempo che è
“Slaughter Of The Soul”. Eppure, nel caso di questo quintetto cileno, l’assonanza con gli
At The Gates è alquanto distante, vista la loro totale dedizione verso il Thrash, ma non proprio fuori luogo in termini assoluti. Infatti, la Svezia riesce comunque ad entrare nella loro proposta, vista la decisa influenza da parte di band quali
Hatesphere o
Carnal Forge, sebbene il loro numi tutelari rimangano in primis gli
Slayer, ed in seconda battuta qualcosa dei
Testament e
Kreator, questi ultimi forse chiamati in causa più dalle vocals urlate di
Felix Arto, una specie mix fra
Mille Petrozza e
Tom Araya. Per il resto, in questo
“Hall Of Violence” assistiamo ad un discreto revival, ben suonato anche se poco fantasioso in fase di songwriting, e che alla lunga tende ad annoiare.
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