Se c’è un lavoro che mi ha praticamente accompagnato per tutta la durata di questo interminabile e doloroso lockdown è stato certamente questo “Porrima” , nuovo lavoro dei romagnoli Postvorta e conclusione della trilogia sulla nascita iniziata con “Aegeria” nel 2015. “Porrima” è un lavoro impossibile da descrivere, poiché le sue note aprono i portali verso un mondo completamente buio e privo di qualsiasi forma di luce, dove il dolore, sia fisico che mentale, è parte tangibile della sua materia, e dove i musicisti coinvolti in questo sforzo compositivo disumano non fanno altro che mostrare un percorso con il quale affrontare questo viaggio. Possono sembrare delle parole buttate così, giusto per valorizzare in maniera poetica l’album in questione, ma vi posso assicurare che mai mi sono trovato così in difficoltà nel riuscire ad entrare in un lavoro del genere. I Postvorta seminano dettagli sonori in ogni dove, rendendo ogni singolo ascolto una esperienza sempre nuova. Continua a leggere
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METIDE “Solution”
Per qualche strano motivo, l’ascolto di questo “Solution”, debutto dei bergamaschi Metide, mi ha riportato alla mente il periodo di quando preparavo l’esame di Chimica Organica 2. Stiamo parlando di circa quindici anni fa, e per vari motivi, pur non passando un periodo sereno, mi ero messo sotto pesantemente con gli studi universitari e ricordo ancora come se fossi oggi, la pesantezza di dover preparare un esame basato quasi unicamente sul ricordo di formule chimiche e nomenclature. Sarà forse il nome della band, che richiama qualche assonanza con il termine azide, un legame chimico formato da tre atomi di azoto, a cui poi aggiungiamo il fatto che la parola inglese solution compone i nomi di tutti le tracce del disco, ed ecco (forse) svelato questo particolare risveglio della memoria personale. Tuttavia, mettendo temporaneamente da parte i miei deliri interni, è altresì vero che la musica presente in questo “Solution” porta con sé un elevato carico di malessere, plasmato attraverso la fusione di elementi Post, sia Rock che Metal, dove è possibile riconoscere anche un forte influsso derivante dai Tool, con brevi incursioni in territori Noise Ambient. Continua a leggere
LA FIN “Empire Of Nothing”
“Empire Of Nothing” è un debutto che si preannuncia asfissiante e angosciante sin dalla splendida e macabra copertina, una famosa foto che ritrae il corpo senza vita della giovane Evelyn McHale dopo che aveva scelto di compiere una tragica fine lanciandosi dall’Empire State Building. Partendo da questa scelta, il gruppo milanese La Fin dedica questo EP di debutto intitolato “Empire Of Nothing” proprio al tema del suicidio, analizzandolo dal punto di vista di un osservatore esterno, riversando il tutto in un acido Post Metal di chiara derivazione Meshuggah. Infatti, i quattro brani che compongono l’EP sono giocati tutti sull’interazione fra le differenti tonalità espresse da ben tre differenti tipi di chitarra: la sette corde di Loris Laugelli, il fondatore del gruppo, la otto corde di Lorenzo Ruggiero e la chitarra baritona di Michele Banfi. Continua a leggere