
KINGNOMAD “Sagan Om Ryden”

I nostri lettori più affezionati sanno bene quanto spazio e rilevanza ho dato in passato agli anconetani Atom Made Earth, rimanendo folgorato sia dal loro debutto “Border Of Human Sunset”, capace di contenere Progressive di stampo Pinkfloydiano, Post-Rock e persino richiami allo Stoner, che dall’ottimo seguito “Morning Glory”, meno diretto e d’impatto del suo predecessore, ma certamente più rifinito ed elaborato nelle sue singole tracce. Ora, a distanza di quasi poco più di tre anni, eccoli riapparire all’improvviso con un lavoro nuovo di zecca intitolato “Severance”, che mostra un cambio di line-up, con l’entrata di un nuovo batterista nella figura di Daniele Duranti, oltre che del tastierista Nicolò Borgognoni, ed soprattutto un ritorno all’autoproduzione. Nonostante questo, il mastermind Daniele Polverini ed i suoi compari riescono comunque nell’ardua impresa di migliorarsi ulteriormente. Infatti, questo “Severance” riesce sicuramente a recuperare l’istintività del debutto, ma filtrata attraverso l’esperienza acquisita nel corso degli anni, e canalizzandola in un qualcosa di pienamente personale. Questa rinnovata abilità di espressione si traduce quindi nell’impossibilità di riuscire ad inquadrare le tracce di “Severance” all’interno di una determinata categoria musicale. Continua a leggere
Sembrerà una banalità ma vedere i King Crimson dal vivo è sempre una esperienza totalizzante, anche se questa volta ci fosse qualche piccolo dubbio in fondo alla mia mente su questo “Uncertain Times Tour”. Lungi da me dubitare del sommo Fripp, però nonostante il lungo e trionfale tour di reunion “The Elements Of King Crimson”, di cui scrissi un lungo resoconto circa un anno e mezzo fa, la band non ha avuto la minima intenzione di voler tornare in studio a comporre nuovo materiale, sebbene le uscite discografiche tra live, di cui consiglio vivamente l’ultimo “Live In Vienna”, ristampe, box e raccolte varie non sono affatto mancate. Certo, brani nuovi come “Suitable Grounds For The Blues” o “Meltdown” sono già stati presentati e ben registrati nell’ottimo “Radical Action (To Unseat the Hold of Monkey Mind)”, anche se non è che siano proprio tra i miei preferiti in assoluto. Inoltre, sbirciando su setlist.com per le varie scalette presentate non è che la band abbia modificato più di tanto sulla carta il proprio repertorio. Tuttavia, c’è poco da fare, quando Fripp chiama, bisogna solo che rispondere, e visto il tutto esaurito registrato nelle due date romane, evidentemente molti la pensano in questo modo. Continua a leggere